venerdì 10 dicembre 2010

Trasparenze contemporanee


E’ oramai un’ anno che la biblioteca pubblica di Caserta è chiusa. Quella nuova è pronta, o almeno, così dicono. D’altronde, tra il dire e il fare, a Caserta, c’è sempre di mezzo la politica. E la politica i casertani la conoscono meglio degli altri. Tant’ è, che nessuno come i casertani riesce ad accorgersi, con tanta accortezza, quando le “cose” non vanno più bene e bisogna cambiare il Sindaco. Le “cose” non vanno più bene quando si avvicina la fine del mandato. E' allora che a Caserta inizia il malcontento, quando si avvicinano le votazioni. Strano. 

Ci sono già state le primarie ed è stata una vittoria per la democrazia. Il numero dei votanti si è dimezzato ma “è stato un bel risultato”. O almeno, così dicono. D’altronde, tra il dire e il fare, a Caserta, c’è sempre di mezzo la politica.

Ma veniamo a ciò che mi interessa di più, la biblioteca. Un’ anno fa ne avevamo una. Sono riusciti a farci rimpiangere anche una delle biblioteche più brutte d’Italia, la nostra. Uno si affeziona, questo è vero, anche ad una sala grigia.

Ma adesso ne abbiamo una all’avanguardia, moderna, che esprime un nuovo concetto di architettura. Si, perché in tutto il mondo i super-architetti cercano la trasparenza delle mura, noi siamo riusciti ad ottenere l’inesistenza … non dei muri, … dell’ Utilitas. Per questo siamo tranquilli. Si tratta di trasparenze contemporanee. Ci sono, però, diversi spazi a Caserta che soffrono queste trasparenze contemporanee, c’è, per esempio, l’ex Caserma Sacchi o dovrei dire “Covo Brigante Palma”, ma anche quel grosso edificio di fronte alla stazione dei treni, con quattro grandi cortili, con quel grande giardinetto, di cui non mi sovviene il nome. E questi sono solo i due più importanti.

Ma adesso ci saranno le elezioni e forse qualcuno ci prometterà una biblioteca. La stessa di cui  fino ad ora nessuno si è interessato. Sicuramente sarà nel programma di tutti i candidati a sindaco (se ci saranno i programmi). “Riapriremo la biblioteca”. O almeno, così diranno. D’altronde, tra il dire e il fare, a Caserta, c’è sempre di mezzo la politica.  
  
P. s. : La nuova biblioteca sarà un macello.

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