mercoledì 1 dicembre 2010

11 domande a ... Michele Vassallo


Per cominciare, 11 domande a me stesso.
Undici domande come gli undici giocatori di una squadra di calcio. Strutturate con un modulo calcistico, il 4-4-2. La prima domanda non viene conteggiata proprio come il portiere nel modulo di una  squadra. Perché un portiere deve stare per forza in porta, così come un uomo deve essere per forza qualcuno.
Undici domande, sempre uguali, con le quali interrogare tanti personaggi della vita di tutti i giorni, di ogni estrazione sociale, di ogni professione. Per capire se si può comprendere qualcosa in più, cominciando da ognuno di noi.

Le domande:
-le prime quattro sulla vita, come ti difendi;
-le seconde quattro sui sogni, la fantasia al centrocampo;
-ed infine,  il futuro, come bisogna buttare la palla dentro.

--------------------------------------------------------

Ho 33 anni, sono architetto e curo questo blog

1.   Ti consideri ottimista o pessimista?
Sicuramente pessimista.

2.  Qual è la tua giornata tipo?
La mattina lavoro al computer nello studio con il quale collaboro e nel pomeriggio lavoro al mio studio, disegno, scrivo, leggo … tento di stare al mondo.

3.  Cosa ti piace ascoltare in questo periodo?
Stranamente musica classica. Stranamente perché non è mai stato così, mi ci sto avvicinando solo adesso.

4.  Qual’ è l’ultimo libro che hai letto o che stai leggendo?
“Aspetta primavera, Bandini” di John Fante. Un libro in cui mi ha colpito soprattutto il rapporto che alcuni personaggi hanno con la religione cattolica. Credo che sia molto realistico quel timore “cattolico” che non ti lascia vivere, che ti soffoca, ma che allo stesso tempo ti dona una finta tranquillità in altri momenti.

5.  Che cosa faresti, potendo, domani e nei prossimi giorni?
Partirei per un viaggio da solo, anche breve. Lo sogno spesso.

6.  Chi ti piacerebbe incontrare e perché ?
Forse me stesso,  per capire che effetto faccio e quante possibilità mi do.

7.   Chi ti piacerebbe rivedere e perché ?
I miei nonni, gli chiederei della loro vita e vorrei che me la raccontassero nei particolari.

8.  L’altra vita che avresti voluto vivere, qual’ è?
Quella di un vagabondo, sempre in giro per il mondo senza punti fissi, ne famiglia. Sempre a fare qualche cosa di diverso in posti diversi per tutta la vita. Fino a rinchiudersi, un bel giorno, in qualche posto e raccontare tutto in un libro. Sarebbe bello e tremendo allo stesso tempo, ed è il contrario di quello che faccio in questa vita.

9.  Quale notizia vorresti leggere domani?
Vorrei leggere che finalmente c’è una possibilità per far ricominciare da capo questo Paese. Senza i soliti, senza nani, senza mignotte, senza mafiosi in parlamento e con un bel po’ di meritocrazia in più.

10.  Che cosa auspichi per Caserta?
Quello che auspico per il paese intero, un cambio di direzione, non il solito, ma uno deciso. Caserta ha tante possibilità ma non ne sfrutta nessuna. Urbanisticamente penso al Macrico che è uno spazio che potrebbe donare un respiro nuovo alla città. Politicamente spero che ci sia qualcuno capace di educare, con le buone o con le cattive,  i costruttori della nostra zona a non pensare, come dei mafiosi, al  solo profitto; perché non dobbiamo dimenticarci che la città è fatta soprattutto di piazze, edifici, strade, servizi, illuminazione e attività culturali.
         Ma, … credo sia impossibile. D’altronde sono un pessimista.

1 commento:

  1. assolutamente condivisibile il contenuto delle risposte; geniale la trovata del modulo calcistico!

    RispondiElimina